Prima di inviarci il vostro manoscritto, vi consigliamo di tenere presenti alcune regole di base. La premessa (lo ammettiamo) è draconiana e può persino risultare antipatica: in realtà nasce dall’esperienza, ormai nostalgica, di un direttore editoriale che, al tempo della gavetta a bottega, crebbe con queste stesse, inderogabili direttive.
Una tesi di laurea non è un libro
Il linguaggio e l’impianto di una tesi di laurea è profondamente diversa da quella di un volume. Se volete proporci la vostra tesi, fatelo pure, ma tenetevi pronti, nel caso che venga accettata a una profonda revisione editoriale.
Per scrivere, bisogna saper scrivere (in italiano corretto)
Non è un’indicazione superflua. Ogni giorno arrivano in casa editrice decine di manoscritti con tempi, verbi, periodi completamente sbagliati. Li cestiniamo immediatamente. Giova sempre ripetere che, per scrivere un libro, bisogna conoscere le regole di base della lingua e dell’ortografia italiana.
Ricordatevi che siamo (prevalentemente) un editore gastronomico
E, di conseguenza, i testi gastronomici e di storia della cucina sono quelli che ci interessano di più. Evitate banali raccolte di ricette: per la preparazione del risotto alla milanese, ci accontentiamo delle tre versioni date dall’Artusi.
Vorrei realizzare un libro di cucina davvero interessante… ma non credo di saperlo scrivere!
Il fatto di ammetterlo è un’ottima base di partenza. Scrivici ugualmente la tua idea: se davvero meritevole, la nostra redazione ha la competenza specialistica necessaria a costruire (insieme e a quattro mani) il volume e prepararlo per l’uscita in catalogo. Attenzione: ciò vale solo in caso di un nostro reale interesse alla pubblicazione!
Se vi pubblichiamo, preparatevi a promuovere (per primi) il vostro libro
L’editoria vive un momento generale di crisi e la gente legge sempre meno. Si tratta di un dato di fatto: scordatevi, quindi, di vendere migliaia di copie stando in poltrona e preparatevi anzi a promuovere, in prima persona, il vostro libro attraverso presentazioni, incontri e quant’altro. Che organizzerete, in primis, voi stessi. Il primo a credere nel suo progetto, ed esserne fautore del successo, deve essere l’autore che lo ha realizzato…
Mettiamo caso che la pubblicazione ci interessa…
Quando l’opera potrebbe anche avere possibilità di essere pubblicata, non appena l’editore comunica il suo interesse all’autore, quest’ultimo viene assalito dalla sindrome del Manzoni e, nell’ordine:a – sì, però voglio il libro nella dimensione tale, con copertina di Caravaggio
b – bene, ma mi garantite un venduto di almeno mille copie
c – sì, però mi date un anticipo
d – sì ma decido io in quale collana viene pubblicato
e – sì ma mi garantite venti articoli pubblicati su altrettanti quotidiani e tv nazionaliA questo punto, i nostri responsabili vi consiglieranno caldamente di rivolgersi ad un’altra casa editrice.
L’opera è interessante, l’autore ragionevole…. siamo sulla strada giusta?
No, se scatta da parte dell’autore la litania della “revisione perpetua” o del “tempo infinito”. E’ vero, un libro non ha scadenza fissa come un giornale: ma per una casa editrice, programmare l’uscita delle pubblicazioni è importantissimo, secondo il corso del calendario: non possiamo far uscire un libro sui dolci di Natale in pieno agosto perchè l’autore ce lo ha consegnato a marzo anziché a ottobre. Altro pericolo da evitare è quello della “prefazione d’autore”, per cui l’autore scrive e attende una risposta (che non verrà) al presidente degli Stati Uniti o al Pontefice, bloccando così il libro pronto per essere pubblicato.
Produrre libri per noi è un lavoro, il nostro lavoro!
Il sostentamento di una casa editrice è vendere i libri: non chiedeteci, quindi cinquecento copie gratis da regalare ad amici e parenti, perchè togliereste cinquanta potenziali acquirenti dei libri (non abbiamo sbagliato i conti: ai restanti 450 il libro non interesserebbe comunque). In secundis, siate consapevoli che il vostro libro può avere successo oppure no: ricordatevi che il “venduto medio” di un nuovo titolo, soprattutto se l’autore è alle prime armi, supera difficilmente le duecento copie (e a volte ci vogliono anni per raggiungere questo risultato, tutt’altro che scontato). Quindi armatevi di santa pazienza, consapevoli che nessuno di noi potrà garantire un “venduto minimo” del vostro titolo.
Volete ancora provare a mandarci il vostro manoscritto?
Bene, allora rileggetelo, rileggetelo e rileggetelo una terza volta. Poi chiedetevi se voi, per primi, lo comprereste. Quindi mandatecelo (in formato elettronico: word, pdf, mai scritto a mano!) corredato da liberatoria di questo tenore:
“Spett. Editore, vi invio la seguente opera (titolo, genere, peculiarità) di cui dichiaro di essere autore e detentore di tutti i diritti, per una vostra valutazione che non sarà in alcun modo impegnativa. Resta inteso che avrete il diritto di non pubblicarla e che il sottoscritto non potrà avanzare alcuna pretesa per la mancata pubblicazione dell’opera inviata”.
Se il manoscritto ci interessa siate pronti a un lungo lavoro di revisione da fare “a quattro mani” (tra autore ed editore), nei limiti del sostenibile: per interventi più corposi, esistono strutture e agenzie specializzate nella revisione testuale (che, nel caso, dovrà essere ovviamente essere a vostro carico: noi preferiamo ovviamente testi pronti per la pubblicazione).
Lo ripetiamo: Non ci impegnamo in alcun modo a garantirvi una risposta. Vi contattaremo solo ed esclusivamente in caso di interesse alla pubblicazione. E tenete presente che i nostri tempi di eventuale risposta possono essere dell’ordine anche di diversi mesi e che il materiale inviato non verrà restituito in nessun caso.
Dimenticavamo…
Non prendiamo attualmente in considerazione libri di poesie.
Non mandateci raccomandate: verranno immediatamente cestinate.
Non mandateci testi scritti a mano: utilizzate i supporti informatici, preferibilmente l’e-mail redazione@centoarchi.com.
Non prendiamo in considerazione libri già pubblicati su piattaforme elettroniche (e-book) o autopubblicazioni di qualsiasi tipo.
Non prendiamo in considerazione, ovviamente, opere precedentemente pubblicate con altri editori (in primis quelli a pagamento).